Siamo ormai arrivati alla fine di questo lungo viaggio alla
scoperta del blu, e allora quale giorno migliore per terminarlo se
non l'ultimo dell'anno.
La partenza è stata ovviamente molto soft : un primo post ( step 1 ) nel quale introdurre in
maniera generale il colore e iniziare a familiarizzare con quello assegnato. In
questo primo post è stato spiegato da subito il simbolo del blu nella società
odierna, un colore che evoca calma, tranquillità e pace, e che, quindi, è il colore più usato per simboleggiare associazioni che lottano per la
pace ( Unicef, ONU, telefono azzurro, ecc.. ). Questo è il motivo per il quale
nello step 24 è stato descritto il blu con
una serie di aggettivi e sostantivi in una "cloud" a forma di simbolo
della pace.
Queste associazioni lavorano su scala mondiale, ecco allora
spiegato lo scopo dello step 2 nel quale il blu viene declinato in tutte le
lingue, rendendolo più "internazionale".
Dopo una primo approccio l’analisi del blu è stata fatta da
un punto di vista più quantitativo: nello step 3 sono stati analizzati alcuni
criteri di classificazione dei colori, per mezzo dei quali è possibile
scegliere una determinata tinta in maniera univoca e senza ambiguità: a tal
proposito è stato fatto qualche accenno di calorimetria.
A questo punto, dopo aver familiarizzato, è iniziata la vera
analisi del blu, ovvero la ricerca del colore in diversi ambiti, quali per
esempio la mitologia (step 4), la musica (step 5), la scienza ( step 6 )
,il cinema (step 7 ). E’ stato sorprendente scoprire che il blu
ha una storia veramente molto interessante tanto da essere stata studiata in
maniera dettagliata dallo storico del colore Pastoureau (step 11) e anche, con i dovuti distinguo, dal
sottoscritto sotto forma di racconto (step 19): è il colore che evoca maggiormente
la relazione tra divino e terreno in tutte le culture antiche, da quella greca
a quella orientale. Il blu era nell’antichità
anche un colore molto raro e costoso poiché poteva essere ottenuto solo dalla
polvere del lapislazzulo, pietra preziosa e difficile da estrarre. Questo è
stato il principale motivo per il quale fino al 1826, anno in cui fu introdotto
il primo pigmento blu sintetico, ha avuto poca fortuna e non è stato utilizzato
praticamente mai dagli artisti.
Successivamente gli artisti si cimentarono nell’uso del blu:
il più importante sia per fama che per numero di opere fu sicuramente Pablo
Picasso, massimo esponente del cubismo, il quale dipinse una serie di opere classificate
in un periodo chiamato appunto “Periodo Blu”. Picasso è stato un protagonista
indiscusso nel mondo dell’arte e nello sviluppo del blu , tanto da essere
presente sia nello step 21 (I protagonisti) sia nello step 18 (le arti
pittoriche).
Nello step 5 ho ricercato la presenza del blu in brani di
musica pop, rock e classica, ma mi sono incuriosito anche sull’etimologia del
genere “blues”, genere musicale afroamericano nato dal bisogno di esprimere
malinconia dovuta alla condizione di schiavitù alla quale era sottoposto questo
popolo nel XX^ secolo. Il nome “Blues” deriva dall’espressione inglese “to feel
blue” che significa essere malinconico (lett. Sentirsi blu). A proposito di
modi di dire e proverbi, è stato analizzato anche questo ambito all’interno
dello step 8.
Nello step 6 è stata analizzata la relazione tra scienza e
colore: ma è stata volutamente trascurata la chimica al fine di poter essere
analizzata più in dettaglio successivamente (step 14): si è parlato allora del led
blu, di alcuni coloranti come il blu dimetilene o come la ftalocianina (step17) ma anche della tecnologia Blu-ray
grazie alla quale è possibile vedere dei film in alta definizione. I film, beh
è stata analizzata la presenza del blu anche in questo ambito.
Nello step 7
attraverso la palette , la tavolozza di colori maggiormente utilizzata in una
pellicola cinematografica, è stato trovato un nesso tra il colore e il
messaggio che il regista voleva trasmettere.
Successivamente è stata analizzata la relazione tra il
colore e degli ambiti più “moderni”, quali loghi (step 10) , pubblicità (step 15
), design ( step 16) , moda (step20 ) e architettura ( step 22) accomunati
tutti dalla richiesta di analizzare i motivi della scelta del blu, se fatta per
motivi di marketing, di stile o semplicemente, come nel caso del logo di Facebook,
perché era l’unico colore riconoscibile.
Anche se nel passato il blu era molto raro, oggi è uno dei
colori più utilizzati in ogni ambito, dai vestiti ai cartelli stradali, alle strisce dei fumetti (step13); ci sono persino oggetti che non immaginiamo di un colore
diverso dal blu pur non essendoci motivi logici, come ad esempio il fiocco alla
porta per simboleggiare la nascita di un maschietto (step 23); ma uno dei pochi
ambiti in cui il blu fa fatica a svilupparsi è la cucina, forse per una nostra
paura ancestrale.. (step 12) .
Terminata questa breve analisi del mio percorso non posso che ritenermi soddisfatto, sia per la mole di informazioni che ho appreso sul colore che ho esaminato, sia per tutte quelle cose che ho imparato un po' per caso, spulciando tra gli infiniti siti internet che ho visitato per cercare informazioni utili alla mia ricerca, ma soprattutto per i numerosi metodi appresi dal professor Marchis per organizzare il proprio lavoro, utili chissà, anche in futuro per la tesi di laurea. Uno su tutti? L'abeccedario (step 9) grazie al quale ho saputo organizzare meglio tutti i vari collegamenti.
Arrivederci BLU !
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