mercoledì 28 dicembre 2016

23-UN BLU "SELVAGGIO"


Prima di analizzare il blu nella sua accezione "selvaggia" cerchiamo di capire il significato del termine : un colore viene definito selvaggio quando viene convenzionalmente associato ad un determinato simbolo senza un apparente motivo razionale.

L'esempio più comune è quello del colore rosso associato al Natale: fondamentalmente non esiste un vero motivo per il quale il colore simbolo del Natale sia il rosso, eppure è globalmente riconosciuto come tale.

Tornando all'analisi del blu "selvaggio" un esempio calzante è sicuramente quello della suddivisione rosa-blu per quanto riguarda il genere.


Il simbolo maschile rappresenta in maniera stilizzata lo scudo e lancia del dio romano Marte mentre il simbolo femminile simboleggia la mano della dea Venere che sorregge uno specchio.

Non è assolutamente chiaro il motivo logico per il quale a questi simboli siano associati questi precisi colori eppure in tutte le culture è riconosciuto questo dualismo, probabilmente anche a causa dell'influenza che fin da piccoli abbiamo quando arriva la scelta dello zaino scolastico, o quando si devono scegliere gli abiti da indossare.
Sia il colore rosa che quello blu, utilizzando un termine antropologico, determinano una “acculturazione “, che pone delle etichette che non nascono “spontaneamente” ma che vengono imposte, creando quella che viene chiamata “uniformità”.




Facendo una ricerca si scopre che la convenzione di appendere un fiocco blu-azzurro per i maschi ed uno rosa per le femmine è di derivazione orientale.Secondo la tradizione indiana e cinese ad esempio il maschio era un dono divino e quindi gli veniva associato il colore azzurro o blu del cielo come simbolo di privilegio e come segno scaramantico perché le divinità lo proteggessero.Il rosa invece era associato alle femmine perché ricordava il ciclo mestruale e quindi la fecondità.


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